lunedì 4 giugno 2018

L'autismo





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L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo che coinvolge molti aspetti della crescita di un bambino, incluso il modo di parlare, di giocare e di interagire.

L’autismo appare nei primi tre anni di vita, causando deficit in molte aree fondamentali dello sviluppo come imparare a parlare ed interagire con le persone. I sintomi dell’autismo variano molto e cambiano da bambino a bambino.

I bambini con autismo presentano problemi nelle seguenti tre aree:
  • Abilità Sociali : hanno difficoltà nel rapportarsi con gli altri. Può sembrare che i bambini siano disinteressati alle altre persone e all'ambiente circostante, appaiono chiusi in se stessi . Non riescono facilmente nei giochi interattivi, nel condividere le emozioni, fare amicizie e nel comprendere ciò che gli altri pensano e provano.
  • Comunicazione: presentano problemi nella comunicazione verbale e non verbale. Il linguaggio parlato è spesso carente nei bambini autistici, molte volte è completamente assente. Altri sintomi consistono in modalità di linguaggio bizzarre e ripetitive, espressioni facciali e gesti inappropriati, difficoltà nella comprensione.
  • Comportamenti ripetitivi: i bambini autistici spesso si comportano in modo ripetitivo. Questo fattore può essere facilmente riconosciuto.
Sono anni che gli studiosi cercano di indagare le cause del Disturbo Autistico, che non  risultano ancora ad oggi sconosciute.
Gli studi più recenti, però, dimostrano che dipendono da una combinazione di fattori genetici.
L’autismo non è una malattia; perché non prevede ne una diagnosi ne una cura: dall’autismo non si può guarire. Ci sono però dei modi per  semplificare la vita delle persone affette da questo disturbo, permettendo così loro di vivere meglio la vita quotidiana con chi gli sta attorno.


LA SINDROME DI ASPERGER
La  (SA) è un disturbo dello sviluppo che fa parte dei disturbi dello spettro autistico, caratterizzato da problemi del linguaggio e di comunicazione e da modalità ripetitive e restrittive del pensiero e del comportamento. Al contrario ad altre forme di autismo, il bambino affetto da questo disturbo mantiene le competenze sul linguaggio.
Il sintomo più specifico è l’interesse ossessivo del bambino per un unico oggetto o argomento, che esclude qualunque altra cosa; vuole infatti sapere tutto del suo argomento e le sue comunicazioni con gli altri si riducono.
Altre caratteristiche tipiche della SA includono
  • routine o rituali ripetitivi,
  • peculiarità di linguaggio,
  • incapacità di interagire con i propri coetanei,
  • problemi nelle comunicazioni non verbali e movimenti goffi e poco coordinati.
Il bambino con SA è spesso isolato per le sue scarse competenze sociali e per la ristrettezza dei propri interessi. Il bambino può avvicinare altri soggetti, ma rende impossibile una normale conversazione per il comportamento inadeguato o eccentrico, o perché parla sempre e solo del proprio unico interesse. In genere il bambino con SA ha una storia di ritardi dello sviluppo delle capacità motorie, per esempio andare in bicicletta, prendere al volo una palla o arrampicarsi.
Se seguito adeguatamente il bambino affetto da sindrome di Asperger può tuttavia imparare a gestire le proprie disabilità, anche se potrà comunque avere difficoltà nelle situazioni sociali e nei rapporti personali. Molti adulti con SA sono in grado di svolgere bene lavori tradizionali, anche se possono avere bisogno di sostegno morale e incoraggiamenti continui per conservare una vita indipendente.

Cause
I disturbi della sindrome di Asperger, hanno tendenzialmente un andamento famigliare, anche se non se ne conoscono le modalità ereditarie.

Sintomi

Risultati immagini per sindrome di aspergerLa sindrome di Asperger rientra nelle condizioni lievi (“altamente funzionanti”) dello spettro autistico. Molti soggetti colpiti da SA imparano a compensare le proprie differenze e conducono vite indipendenti e di successo, tuttavia le sfide comportamentali associate con questa condizione spesso portano all’isolamento sociale e a difficoltà a scuola, al lavoro e nei rapporti personali.
Gli individui con sindrome di Asperger hanno un’intelligenza media o sopra la media. Al contrario a soggetti affetti da altri disturbi autistici, non hanno ritardi nello sviluppo del linguaggio. La loro capacità di condurre una conversazione, però, è spesso ridotta dalla tendenza a prendere alla lettera espressioni idiomatiche o ironiche e da un’incapacità a capire espressioni non verbali come il linguaggio del corpo. Possono impiegare un tono di voce monotono.
Trattamento
Il trattamento ideale della sindrome di Asperger coordina terapie rivolte ai tre sintomi principali del disturbo:
  • scarse capacità di comunicazione,
  • routine ossessive o ripetitive,
  • goffaggine fisica.
Non esiste un pacchetto di trattamenti ottimale valido per tutti i bambini con SA, anche se molti esperti concordano che prima si interviene e meglio è.


     LA SCUOLA INCLUSIVA


Risultati immagini per scuola inclusiva immagini L'obiettivo delle didattica inclusiva è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale. Le insegnanti della Commissione Disagio e Disabilità ritengono che una scuola inclusiva è: quella che combatte l’ “esclusione”:una vita scolastica vissuta ai margini, che fa sentire ogni persona parte del tutto, appartenente all’ambiente che vive quotidianamente, nel rispetto della propria individualità; dove l’individualità è fatta di “differenze”: una scuola è inclusiva quando essa vive e insegna a vivere con le differenze. Uno  spazio di convivenza nella democrazia, nel quale il valore dell’uguaglianza va ribadito e ristabilito come rispetto della diversità. La diversità, in tutte le sue forme, dunque, viene considerata una risorsa e una ricchezza, piuttosto che un limite, e nell’ottica dell’inclusione si lavora per rispettare le diversità individuali. L’idea di inclusione deve basarsi sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti, ognuno con i suoi bisogni “speciali”. L’inclusione deve rappresentare un processo, una cornice in cui gli alunni, a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale, possono essere ugualmente valorizzati e forniti di uguali opportunità a scuola. la scuola ha delle difficoltà  a introdurre socialmente le persone disabili  all’interno dell’ambiente scolastico. Il  termine “disabilità”si riferisce alla capacità della persona di espletare autonomamente (anche se con ausili) le attività fondamentali della vita quotidiana e si riconduce alla legge 104 del 1992. Il termine “invalidità”, invece, rimanda al diritto di percepire un beneficio economico in conseguenza di un danno biologico indipendentemente dalla valutazione complessiva di autosufficienza, e fa riferimento alla legge 118 del 1971. Le disabilità si dividono in:
·       Intellettiva
·       Fisica
·       Sensoriale
·       Altre disabilità
·       DSA: sono i disturbi specifici dell’apprendimento che comprendono la dislessia, la disgrafia, la discalculia, la distorto grafia e il disturbo della compitazione
·       BES:  sono dei bisogni educativi speciali. Il primo comprende il deficit di attenzione, l’iperattività, i disturbi d’ansia e disturbi ossessivi/compulsivi. (A.D.H.D). CI sono svantaggi socio-economici,linguistici e culturali oppure ci possono essere problemi transitori dovuti a seguito di malattie.

Per rendere una scuola normale in una scuola inclusiva bisogna, durante l’insegnamento, tenere conto del carico cognitivo: Lo psicologo John Sweller ha elaborato nel 1991 una teoria 'Cognitive Load Theory' che ha introdotto l'importante concetto di carico cognitivo (cognitive load), concetto che è stato definito come “il carico imposto alla memoria di lavoro dall’informazione presentata.” Il carico cognitivo si differenzia in tre caratteristiche:
intrinseco,pertinente ed esterno.
CARICO COGNITIVO ESTERNO AL COMPITO:riguarda tutte quelle forme di lavoro cognitivo che non sono necessarie all'apprendimento e che possono essere modificate dall'intervento didattico.
CARICO COGNITIVO INTRINSECO AL COMPITO : è il carico di lavoro cognitivo dovuto alla naturale complessità di un compito. Esso è un aspetto interno al contenuto da apprendere o un problema da risolvere e si presenta più o meno complesso in funzione dell’expertise (competenza) dell’alunno.
CARICO COGNITIVO PERTINENTE DEL COMPITO: indica quel carico di lavoro “buono” che la mente impiega  per apprendere effettivamente.
Per aiutare gli studenti gli insegnanti dovrebbero mirare a :


AUMENTARE
Il carico cognitivo pertinente:
·       Lavorando sulla variabilità e sull'adeguatezza dei compiti proposti;
·       Applicando schemi semplici ed efficaci 
DIMINUIRE
Il carico cognitivo intrinseco :
·       Scomporre il lavoro in parti semplici
Il carico cognitivo estraneo :
·       Evitando il sovraccarico di una sola componente cognitiva(vista,udito ecc…)
·       Lavorando sulla facilitazione adeguata delle informazioni pertinenti per comprendere e completare un compito