giovedì 14 febbraio 2019

RAPPORTO MAESTRA-BAMBINO 

PREMESSA: Quest’anno (dal 21/01 al 02/01/19) sono andata in alternanza scuola lavoro nella SCUOLA CATTOLICA-istituto S. Maria degli angeli- Madri Orsoline. 
Durante queste due settimane ho avuto la possibilità di lavorare come “maestra” nella scuola dell’infanzia a stretto contatto con insegnanti e bambini nella sezione azzurra, sezione in cui erano presenti bambini dai 2 ai 6 anni, di diverse etnie.  


DATI: La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini, italiani e stranieri, con un'età compresa fra i tre e i cinque anni. Ha durata triennale e non è obbligatoria. Su richiesta delle famiglie possono essere iscritti alla scuola dell'infanzia le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. 
L'orario di funzionamento della scuola dell'infanzia è stabilito in 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. Le sezioni di scuola dell'infanzia sono costituite, di norma, con un numero minimo di 18 bambini e un numero massimo di 26. È comunque possibile arrivare fino a 29 bambini. Se accolgono alunni con disabilità in situazione di gravità, le sezioni di scuola dell'infanzia sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni. 


SVOLGIMENTO:        
  RAPPORTO MAESTRE-BAMBINO 

  È un rapporto speciale quello che lega il bambino alla maestra, soprattutto in questi anni, poiché si crea una relazione colorata affettivamente, mai neutra. La figura della maestra è una figura così importante da costituire un modello, un punto di riferimento stabile, che traccia memorie indelebili nel bambino. La maestra è “un altro significativo” per il bambino che cresce, è il primo “altro” posto al di fuori della sfera familiare nel quale il bambino trova o dovrebbe trovare quella accettazione che genera sicurezza, fiducia e speranza nel futuro, che, pur con differenziazioni, richiamano quelle familiari. E la maestra, come una buona massaia, diffonde il proprio affetto tra i piccoli, propone attività stimolanti e rapportate alle possibilità dei bambini, cura l’ordine della scuola; la maestra, insomma, come la mamma. L’insegnante è il co-autore di un cammino di crescita importante dal punto di vista culturale e formativo, ma anche figura di sostegno per lo sviluppo psicologico del sé .  


STARE A CONTATTO CON I BAMBINI 

 E’ bello stare con i bimbi. E’ bello guardarli mentre dormono. E’ bello poter vedere la gioia dei bambini quando scoprono giochi nuovi, mentre guardano dalla finestra, mentre provano sapori nuovi o scoprono cibi nuovi. Sono affascinati da tutto. In queste due settimane ho scoperto un mondo un po' faticoso, di fantasia, impegno, ma soprattutto di allegria. Appena entrata in sezione un bimbo mi è venuto incontro e mi ha abbracciata. Il suo gesto d’affetto mi ha colpito molto, perché il bimbo si è ricordato di me dopo avermi vista una sola volta.
La vita alla scuola dell’infanzia è molto serena e allegra, rumorosa e divertente. Mi rende molto felice vedere i bimbi giocare tra loro e nemmeno una giornata scorre senza che ci sia qualcosa di meraviglioso o simpatico o faticosamente bello e profondo da ricordare.  


CONCLUSIONE: Durante il mio percorso lavorativo ho avuto la possibilità di avvicinarmi al mondo del lavoro e scoprire il bello di fare la maestra d’asilo. Penso sia stata un’esperienza significativa, in quanto ho avuto la conferma che questo sia il lavoro che mi piacerebbe fare in futuro, e che consiglierei a chiunque vorrebbe lavorare in questo settore.