I GIOCHI DEL BAMBINO
Già nelle primissime settimane di vita, il bebè afferma allegramente la sua esistenza nel mondo giocando. Gioca con il volto e i capelli della mamma, i sonagli della culla e scopre, con magico stupore, se stesso e il suo corpo.
All'inizio, muove i piedini, scalcia e poi cerca di seguire con lo sguardo gli oggetti in movimento e afferrarli.
Il gioco infatti è un mezzo indispensabile per acquisire nuove competenze ed entrare in relazione con il mondo circostante in modo diverso a ogni fase della crescita.
Spesso i genitori, osservando l'attività libera e, apparentemente, poco produttiva dei loro figli si interrogano sulla loro utilità. Proprio a causa di questo dubbio il piccolo viene sommerso con i cosiddetti 'giocattoli intelligenti' che dovrebbero stimolare le capacità manuali e logiche, non lasciando spazio alla fantasia e alla sperimentazione libera.
Ai più grandi, invece, il genitore offre un'agenda stracolma di tanti corsi 'educativi' come lo sport, la musica, l'arte, le lingue ecc.
A tale proposito, l'American Academy of Pedriatrics nelle sue linee guida ai pediatri sull'importanza del gioco, mette in risalto il valore del gioco libero, essenziale per la salute e il benessere dell'infanzia e raccomanda ai genitori di non diventare invadenti perché nel gioco spontaneo il bambino è protagonista attivo e i giocattoli semplici sono molto più stimolanti.
Per quanto riguarda le attività extracurricolari non è bene esagerare poiché il bambino ha bisogno di tempo libero per poter giocare da solo, con mamma e papà e per poter riposarsi.
Oggi l'importanza del gioco per l'infanzia non viene più messa in discussione poiché esso non è mai solo divertimento fine a sé stesso ma aiuta i bimbi a crescere sotto tanti aspetti (fisico, cognitivo, relazionale, sociale, affettivo).
Durante il corso della storia i giochi sono cambiati molto. Un tempo i bambini giocavano per la maggior parte del tempo a giochi che si svolgevano all'aperto tra amici e parenti perché le case erano piccole e poco spaziose e la piazza del paese era il luogo di ritrovo. Tra i giochi del passato si possono ricordare:
- ➼ La fionda, costruita direttamente dai bambini con un ramo modellato sul fuoco e due elastici;
- ➼ La corda, due bambini la fanno girare e un terzo bambino ci salta dentro;
- ➼ Un due tre stella, che consiste nello stare immobili nel momento in cui il bambino che fa la conta si gira;
- ➼ Campana, in cui si disegna una sorta di scacchiera con due numeri utilizzando un gessetto, si tira un sassolino e il bambino dovrà fare tanti salti quanti indicati con l'arrivo del sassolino;
- ➼ Gli zufoli, che consistevano in steli di erba primaverile sui quali, con un coltellino, veniva fatta una fessura nei pressi del nodulo. Dall'altra parte si soffiava e veniva fuori un suono.
Spesso i giochi di una volta venivano accompagnati da brevi filastrocche o canzoncine. per coloro che godevano di una condizione economica agiata erano riservati giochi come il pallone di cuoio, i trenini e la bicicletta, mentre per le femmine le bambole, le "cucine" che consistono in imitazioni in miniatura di cucine di plastica. Fondamentali erano anche i giochi di ruolo o giochi simbolici che consistono in imitazioni della realtà. I bambini, soprattutto le femmine, tendono ad imitare la mamma e riproporre ciò che la mamma fa o dice considerando le bambole come "figli". Il gioco simbolico ha diversi benefici:
- ➺ Aumenta la creatività del bambino, che impara ad utilizzare gli oggetti in modo diverso, e spesso più innovativo e fantasioso;
- ➺ Fa crescere l'autostima, in quanto la finzione del gioco gli permette di interpretare ruoli diversi e ad esprimere le sue paure o debolezze;
- ➺ Potenzia le relazioni, perché permette al bambino di socializzare più facilmente.
C'è una gran bella differenza tra i giochi di un tempo e quelli che facciamo noi ragazzi oggi. La prima differenza che si nota è che una volta si giocava di più all'aperto con gli amici, invece, adesso si sta chiusi in casa a giocare al computer o alla playstation da soli o con un amico, infatti, le nuove tecnologie hanno influito sul nostro modo di giocare. I genitori e i nonni ritengono che i giochi di una volta stimolavano molto di più la fantasia dei bambini, specie quando ci si inventava giochi con oggetti non utilizzabili.
Anche oggi alcuni "giochi di ieri" restano ancora popolari e molti bambini amano ancora passare i pomeriggi a giocare con i trenini, ad un due tre stella, a strega comanda colore ecc. Tuttavia i bambini oggi preferiscono passare il tempo con gli amici giocando ai videogames, con il tablet o con il cellulare... anche quando trascorrono le giornate al parco spesso sono tutti in cerchio a giocare con i videogiochi e a volte a calcio. Con il passare del tempo i genitori hanno anche iniziato a pensare che questi videogiochi siano dannosi per i bambini, soprattutto se utilizzati molto spesso o se molto violenti.
Esistono, però, anche giochi educativi come i Lego, volti a sviluppare la creatività di un bambino e a stimolare le capacità artigianali e ingegneristiche. Per i più piccoli ci sono anche giocattoli come il Sapientino, il trenino elettronico, la bambola parlante e, non possono mancare i giochi di cucina, per esempio il fornetto a microonde, le piste automobilistiche o le macchine giocattolo.
Uno degli studiosi più conosciuti che parlano del rapporto tra il bambino e il gioco è Friedrich Fröbel, pedagogo tedesco famoso anche per aver introdotto il concetto di Kindergarten e cioè la scuola dell'infanzia.
Fröbel vide l'educazione del bambino come celebrazione ed esaltazione dell'autonomia spirituale dell'essere umano che egli è, vedendo nel gioco l'opportunità dei bambini di scoprire sé stessi. La cosiddetta scuola-giardino è il luogo in cui l'infanzia, paragonata a una pianta, può crescere liberamente, il bambino viene accudito da maestre-giardiniere opportunamente formate. Si tratta di un vero e proprio ambiente educativo che produce la serenità e funzionalità degli spazi domestici, aggiungendovi materiali e attività accuratamente pensati nel loro significato pedagogico. Le scuole erano costituite da sale interne, il cortile per gli esercizi ginnici e un giardino, fondamentale per mettere il bambino a contatto con la natura. L'attività quotidiana prevedeva: canti religiosi, ginnastica, giochi, coltivazione del giardino, esercizi di lettura e scrittura, discorsi su geografie e scienze, tessitura, disegno.
Per i più piccoli Fröbel ideò i doni, oggetti di legno offerti, in tempi diversi, al bambino, per indurlo alla scoperta della realtà e di sé stesso: una palla, una sfera, un cubo, un cilindro e ognuno di essi aveva un proprio scopo preciso per stimolare il bambino.
I suoi giardini d'infanzia hanno modificato l'idea dell'educazione del bambino nella prima infanzia. Il gioco è importante anche perché conduce il bambino alla scoperta del disegno, facilita l'evoluzione linguistica, crea le basi per l'apprendimento di concetti logico-matematici e anche per il futuro lavoro. Il disegno diventa importante già in questa prima fase, poiché con la sua natura grafica favorisce la rappresentazione del pensiero proprio del bambino.
Fröbel vide l'educazione del bambino come celebrazione ed esaltazione dell'autonomia spirituale dell'essere umano che egli è, vedendo nel gioco l'opportunità dei bambini di scoprire sé stessi. La cosiddetta scuola-giardino è il luogo in cui l'infanzia, paragonata a una pianta, può crescere liberamente, il bambino viene accudito da maestre-giardiniere opportunamente formate. Si tratta di un vero e proprio ambiente educativo che produce la serenità e funzionalità degli spazi domestici, aggiungendovi materiali e attività accuratamente pensati nel loro significato pedagogico. Le scuole erano costituite da sale interne, il cortile per gli esercizi ginnici e un giardino, fondamentale per mettere il bambino a contatto con la natura. L'attività quotidiana prevedeva: canti religiosi, ginnastica, giochi, coltivazione del giardino, esercizi di lettura e scrittura, discorsi su geografie e scienze, tessitura, disegno.
Per i più piccoli Fröbel ideò i doni, oggetti di legno offerti, in tempi diversi, al bambino, per indurlo alla scoperta della realtà e di sé stesso: una palla, una sfera, un cubo, un cilindro e ognuno di essi aveva un proprio scopo preciso per stimolare il bambino.
I suoi giardini d'infanzia hanno modificato l'idea dell'educazione del bambino nella prima infanzia. Il gioco è importante anche perché conduce il bambino alla scoperta del disegno, facilita l'evoluzione linguistica, crea le basi per l'apprendimento di concetti logico-matematici e anche per il futuro lavoro. Il disegno diventa importante già in questa prima fase, poiché con la sua natura grafica favorisce la rappresentazione del pensiero proprio del bambino.
Perciò i giochi nel corso della storia sono cambiati parecchio, sia a causa del mutamento delle condizioni economiche sia per le nuove tecnologie e innovazioni... ma la funzione propria del gioco rimane la stessa. Il gioco per il bambino rimane uno strumento indispensabile per la formazione del proprio io e della propria personalità, lo aiuta a svilupparsi e a capire come esprimersi in un mondo che non gli appartiene ancora.
Inoltre nel corso degli anni ci sono stati molti studi sulla funzionalità del gioco in sé e si è capito che spesso i genitori sbagliano caricando i bambini di attività extracurricolari quando dovrebbero lasciarli molto più liberi di sperimentare.
Spesso i giochi più banali come i cubi di legno si rivelano i più utili per il bambino perché lo lasciano libero di viaggiare con la sua fantasia.......
Spesso i giochi più banali come i cubi di legno si rivelano i più utili per il bambino perché lo lasciano libero di viaggiare con la sua fantasia.......