I PROCESSI SULLA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA
Premessa: quest’anno ho svolto il periodo di alternanza scuola lavoro presso Casa Memoria, ente che si occupa delle stragi terroristiche concentrandosi in particolare su Piazza della Loggia. La strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della CISL Franco Castrezzati, dell'On. Adelio Terraroli del PCI e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. In questo testo ci si sofferma solo ed esclusivamente sulla parte processuale della strage. Processi che hanno portato al riconoscimento e alla condanna di alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo.
Dati: l’attentato provocò la morte di otto persone e al ferimento di centodue ed è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti) i processi riguardanti essa hanno portato al riconoscimento e alla condanna di alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo.
Svolgimento: i processi sono divisibili in 3 fasi chiamate i “istruttorie” e probabilmente ci fu anche un coinvolgimento dei servizi segreti.
La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Uno di essi, Ermanno Buzzi, in carcere in attesa d'appello, fu strangolato il 13 aprile 1981 dai neofascisti Pierluigi Concutelli e Mario Tuti. Nel giudizio di secondo grado, nel 1982, le condanne del giudizio di primo grado vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel 1985 dalla Corte di Cassazione.
Un secondo filone di indagine, sorto nel 1984 a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, mise sotto accusa altri rappresentanti della destra eversiva e si protrasse fino alla fine degli anni ottanta; gli imputati furono assolti in primo grado nel 1987, per insufficienza di prove, e prosciolti in appello nel 1989 con formula piena. La Cassazione, qualche mese dopo, confermerà l'esito processuale di secondo grado.
Riguardo alla terza istruttoria, il 19 maggio 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la richiesta di arresto per Delfo Zorzi per il coinvolgimento nella strage di piazza della Loggia. Il 15 maggio 2008 sono stati rinviati a giudizio sei imputati principali. La prima udienza si è tenuta il 25 novembre 2008.
Il 21 ottobre 2010 i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta hanno formulato l'accusa di concorso in strage per tutti gli imputati, ad eccezione di Pino Rauti. Il 16 novembre 2010 la Corte D'Assise ha emesso la sentenza di primo grado della terza istruttoria, assolvendo tutti gli imputati. Oltre alle assoluzioni di Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Pino Rauti, i giudici hanno disposto il non luogo a procedere per Maurizio Tramonte.
Il 14 aprile 2012 la Corte d'Assise d'Appello conferma l'assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso delle spese processuali, tuttavia indicando la responsabilità di tre ordinovisti ormai defunti. Il 21 febbraio 2014 la Corte di Cassazione annulla le assoluzioni di Maggi e Tramonte e conferma quelle di Zorzi e Delfino. Viene istruito un nuovo processo d'appello contro Tramonte e Maggi. Il 22 luglio 2015 Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi vengono condannati, in appello, all'ergastolo.
Come detto nel corso dei vari procedimenti giudiziari relativi alla strage si è costantemente fatta largo l'ipotesi del coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello Stato nella vicenda. Una ricostruzione sostenuta da una lunga serie di circostanze: su tutte, basti pensare in primo luogo all'ordine, impartito dal vicequestore Aniello Damare meno di due ore dopo la strage, affinché una squadra di pompieri ripulisse frettolosamente con le autopompe il luogo dell'esplosione, così spazzando via indizi, reperti e tracce di esplosivo prima che alcun magistrato o perito potesse effettuare alcun sopralluogo o rilievo; secondariamente, la misteriosa scomparsa dell'insieme dei reperti prelevati in ospedale dai corpi dei feriti e dei cadaveri, anch'essi di fondamentale importanza ai fini dell'indagine.
Conclusione: i processi riguardanti la strage di Piazza della Loggia hanno portato alla condanna di 2 soli imputati: Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte.
Con una direttiva del 22 aprile 2014, tutti i fascicoli relativi a questa strage non sono più classificati e sono perciò liberamente consultabili da tutti.