domenica 21 maggio 2017

Come nasce una ricerca


Indipendentemente dall'oggetto di studio, in una ricerca sia per un novellino che per un esperto è frequente incappare in errori di vario genere: per esempio utilizzare una procedura non accettabile o non appropriata oppure svolgere il lavoro troppo frettolosamente. Il difetto maggiore e più comune è l'impazienza. Quest'ultima è un fattore che influenza il risultato finale della ricerca, ma anche il modo in cui si procede.
Alcuni consigli utili per eseguire un lavoro ottimale sono i seguenti:
  • iniziare documentandosi su dei testi relativi all'argomento, preferendo scritti critici e sintetici
  • elencare le letture utilizzate
  • servirsi di ricerche pre-esistenti sull’argomento

Innanzitutto bisogna distinguere due momenti fondamentali in una ricerca: quello della definizione dell’oggetto d’indagine (sostanzialmente cosa stiamo ricercando) e quello dell’elaborazione del disegno d’indagine (quindi come procedere durante la ricerca).
Un elemento spesso sottovalutato dai ricercatori inesperti è il chiarimento di quello che si vuole ricercare in modo da restringere il campo; è inoltre un buon esercizio di rigore, razionalità e umiltà.
Infine si può suddividere la ricerca in quattro fasi:
  1. la formulazione di domande d’inizio
  2. l’esplorazione preliminare per mettere a fuoco l’oggetto (servendosi di documentazioni come libri e riviste e discussioni tra colleghi)
  3. l’impostazione teorica del lavoro (risposte mirate ai nostri quesiti)
  4. l’elaborazione di ipotesi (ad esempio spiegazioni o modelli).

Per iniziare una ricerca bisogna assolutamente chiarire cosa si vuole cercare; non si può quindi tracciare il disegno d'indagine senza definirne l'oggetto. Tale errore è molto comune ed è causato spesso dall'inesperienza, poiché non si possiede una formazione come ricercatore.
Nelle fasi iniziali di una ricerca è probabile che sorgano dubbi sul risultato, in quanto ci si può scoraggiare dato che è complicato trovare materiale adeguato.
Un sociologo, esponente della scuola di Chicago, Herbert Blumer, sostiene che sia necessario adottare un approccio qualitativo alla ricerca, poiché si possono scoprire aspetti di vita sociale nascosti e poco noti.

Fondamentale per il ricercatore è una formulazione chiara, affidabile e pertinente della domanda, tanto che molti consigliano di discuterne con collaboratori o colleghi.
Affinché una domanda sia precisa l'interrogativo di partenza non deve essere generico, ma specifico, poiché l’ambiguità porta a molteplici risposte e spesso non soddisfacenti.
La fattibilità dipende dai mezzi che si hanno a disposizione e qualora non ci fossero, la ricerca non potrebbe essere effettuata.
Una domanda pertinente trova la corrispondente soluzione attraverso una ricerca scientifica, dunque domande di natura etico-morali o religiose sono assolutamente da escludere.