domenica 21 maggio 2017

RICERCA QUANTITATIVA E QUALITATIVA
La ricerca si divide principalmente in due branche: quantitativa e qualitativa.
La ricerca quantitativa si basa su inchieste ed è rigida, il suo scopo è quello di contribuire al progresso scientifico ed ha il compito di stabilire teorie e concetti definiti. Questa ricerca ha un carattere estensivo ovvero, si svolge la raccolta di molti dati e si analizzano molti casi. Le procedure sono già stabilite in partenza e sono molto dettagliate e standardizzate.
La ricerca qualitativa si basa su indagini biografiche ed è molto flessibile. Blumen ritiene che si debbano utilizzare concetti sensibilizzatori.
Un esempio di ricerca quantitativa è il sondaggio sulle opinioni dei cittadini mentre invece un esempio di ricerca qualitativa è l’inchiesta.
Nel sondaggio sono abbondanti i dati “hard”, vale a dire, numeri e statistiche che nell’indagine biografica scompaiono dando spazio ai dati “soft” e cioè discorsi e descrizioni. Se nel sondaggio c’è una certa preoccupazione per il rigore scientifico, nell’inchiesta prevale lo sforzo di interpretare. Vi è una differenza di proporzioni e modalità tra le due ricerche.
Per esempio nella ricerca “Labos” sui barboni romani il sondaggio è su un campione di 500 persone, mentre le storie di vita, sono raccolte solo da 20 barboni. In altri termini l’indagine quantitativa è estensiva, cioè ampia ma di superfice, contrariamente all’indagine qualitativa, cioè ristretta ma profonda. L’orientamento quantitativo ha come scopo contribuire al progresso scientifico: un’indagine è riuscita se ha fornito acquisizioni che sono entrate a far parte delle tradizioni di quella disciplina fornendo un tassello. La ricerca qualitativa si affida all’indagine intensiva ed è volta a preoccuparsi di promuovere la giustizia sociale. La ricerca quantitativa punta soprattutto all’esattezza, il sapere elaborato deve essere fatto di conoscenze precise, ci deve essere una comparabilità dei concetti e dei dati.
Entrambe le ricerche possono dare contributi importanti alle scienze sociali ed queste due ricerche dovrebbero conciliarsi, ma sia ricercatori di orientamento qualitativo che ricercatori di orientamento quantitativo, lavorano ognuno per conto proprio. La ricerca qualitativa sarebbe importante nel contesto di scoperta, al momento di definire l’oggetto e elaborare le ipotesi, mentre quella quantitativa nel contesto di giustificazione, al momento di mettere alla prova le ipotesi.

Il ricercatore alle prese con la propria indagine deve prendere una decisione. Occorre stabilire se e in quale misura seguire un orientamento o l’altro oppure se combinarli entrambi e, nel caso, come integrarli in un unico disegno di indagine. Quando il ricercatore non ha una formazione che lo porta ad aderire in via di principio a un tipo di impostazione piuttosto che all’altro, la scelta della strategia da seguire può essere rinviata fino al momento in cui l’oggetto di indagine è abbastanza ben definito. Il ricercatore in altri termini può deciderla dopo l’esplorazione preliminare, all’incirca quando è alle prese con l’impostazione teorica del problema.