COM' E' FATTO UN QUESTIONARIO
Un
questionario consiste in una serie di domande a cui si chiede di
rispondere per iscritto. Spesso i essi consistono in più sezioni
distinte per i problemi e gli argomenti toccati. A volte hanno una
struttura flessibile e prevedono percorsi diversi a seconda delle
caratteristiche delle persone che rispondono. Per quanto riguarda le
istruzioni essi devono essere il più possibile chiare e semplici
nella loro comprensione.In un questionario possiamo trovare domande
aperte, che lasciano liberi di rispondere come si vuole, e domande
chiuse, in cui occorre scegliere tra alternative già date. Le
domande chiuse più semplici sono quelle che prevedono l'alternativa
si/no. Spesso si aggiunge una terza voce con scritto forse oppure non
so.Nonostante le domande chiuse siano le più semplici, entrambi i
tipi di domande presentano vantaggi e svantaggi. Le domande aperte
consentono all'intervistato di esprimersi liberamente, dicendo anche,
magari, cose non previste e aggiungendo precisazioni e
chiarimenti.Tuttavia con le domande aperte è difficile codificare i
risultati e seguire, dunque, delle procedure standardizzate. Per
altro spesso si possono costituire domande, che pur rimanendo
sostanzialmente aperte, vincolano chi risponde a ciò che ci
interessa. Ad esempio no si, quante volte N.Adoperando domande chiuse
è facile, invece, la standardizzazione., non c'è rischio di
risposte prive di significato e gli intervistati non devono sforzarsi
di formulare dei discorsi. Però anche le domande chiuse hanno i loro
difetti. Vine limitata la spontaneità e possono irritare chi le
compila in quanto le alternative vengono cosiderate troppo rigide.Nei
questionari si trovano a volte domande quantitative. Si tratta di
domande chiuse che servono a misurare tratti mentali di chi risponde,
come conoscenze, atteggiamenti e valori. Seguendo il principio di
Likert è il soggetto stesso che è invitato a autovalutarsi
scegliendo in una gradazione espressa con avverbi, aggettivi,
locuzioni avverbiali o, più raramente, in cifre. Ad esempio:E'
SODDISFATTO DEL RAPPORTO CON I COLLEGHI?MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA
POCO PER NIENTE
COME
SI COSTITUISCONO I QUESTIONARI?
Una
domanda di questionario è ben formulate se è chiara e non
tendenziosa. Le domande per essere chiare devono avere alcune
caratteristiche:
1)
BREVITA': tra due domande egualmente comprensibili in linea di
massima è preferibile la più breve.
2)
COMPRNSIBILITA': la comprensibilità riguarda più che altro la forma
linguistica delle domande. La costruzione dovrebbe essere il più
possibile semplice e lineare. I termini non dovrebbero dare adito a
equivoci e dovrebbero essere noti a chi rispone. Le parole vaghe e
ambigue, soggette a più interpretazioni vanno il più possibile
eliminate.
3)
UNIVOCITA': è più facile di quanto si possa credere cadere
nell'errore di elaborare domande che difettano di univocità. Per
elaborare enunciati univoci occorre imporsi di presentare un'idea
alla volta. Se abbiamo in mente una domanda più elaborata, è meglio
dividerla in più parti. Vanno evitate le domande doppie, che fanno
riferimento a due questioni contemporaneamente.
4)
CONCRETEZZA: la concretezza è importante in quanto è più facile
intendersi se si fa riferimento a situazioni concrete, anziché
parlare di concetti astratti.
Non
basta che le domande siano chiare. Devono possedere anche il
requisito della neutralità. Vanno evitate domande tendenziose, che
suggeriscono qual è il modo di vedere più giusto o meno.La
formulazione di domande chiuse richiede un lavoro particolare per
elaborare le alternative tra le quali scegliere. Il ricercatore si
sforza di prendere in considerazione tutte le risposte possibili, e a
questo fine bisogna fare un lavoro preliminare chiamato “analisi
delle dimensioni della risposta” e che consiste proprio nel
ricostruire il ventaglio delle risposte che gli interpellati
potrebbero dare. È un lavoro che si può fare con:
•
Procedura razionale: si cerca di
individuare le risposte possibili per via di ragionamento;
•
Procedura empirica: ad un
campione di persone viene sottoposta la stessa domanda in forma
aperta; si analizzano poi i contenuti delle risposte con l’intento
di individuare le direttive principali che vi figurano; è più
mirata;
•
Procedura mista: prima si fa
un’analisi razionale, poi si passa allo studio empirico su un
campione; il doppio lavoro assicura una copertura maggiore del
ventaglio di possibili risposte.
Una
volta formulate le domande bisogna stabilire quali mettere prima e
quali dopo: vanno seguiti un ordine logico e un ordine
psicologico.L’ordine logico è inteso nel senso che il questionario
deve essere costruito razionalmente, per esempio secondo il criterio
cronologico; a seconda dell’argomento trattato, però, sono
possibili altri criteri. In ogni caso si deve intravedere una
struttura coerente.Per stabilire l’ordine psicologico si tiene
conto di vari aspetti, sia cognitivi, sia emotivi. In genere si
mettono prima le domande più facili e interessanti.Sul piano emotivo
contano le domande delicate che possono imbarazzare o far nascere il
sospetto che il questionario abbia secondi fini; in genere queste
domande vengono poste alla fine.Un criterio a volte seguito è la
tecnica a imbuto: si mettono prima le domande generali e aperte, e
poi le domande specifiche e chiuse.
COME
SI SOMMINISTRANO I QUESTIONARI
La
somministrazione può avvenire a casa delle persona oppure presso
l’ente di ricerca, o in una sede apposita. È sempre preferibile
che l’incaricato non intervenga, e non interferisca facendo sentire
la propria influenza.È diffuso il sistema di inviare i questionari
per posta, ma con i questionari postali c’è una bassa percentuale
di risposta, in particolare di anziani e malati.