domenica 21 maggio 2017

COM' E' FATTO UN QUESTIONARIO
Un questionario consiste in una serie di domande a cui si chiede di rispondere per iscritto. Spesso i essi consistono in più sezioni distinte per i problemi e gli argomenti toccati. A volte hanno una struttura flessibile e prevedono percorsi diversi a seconda delle caratteristiche delle persone che rispondono. Per quanto riguarda le istruzioni essi devono essere il più possibile chiare e semplici nella loro comprensione.In un questionario possiamo trovare domande aperte, che lasciano liberi di rispondere come si vuole, e domande chiuse, in cui occorre scegliere tra alternative già date. Le domande chiuse più semplici sono quelle che prevedono l'alternativa si/no. Spesso si aggiunge una terza voce con scritto forse oppure non so.Nonostante le domande chiuse siano le più semplici, entrambi i tipi di domande presentano vantaggi e svantaggi. Le domande aperte consentono all'intervistato di esprimersi liberamente, dicendo anche, magari, cose non previste e aggiungendo precisazioni e chiarimenti.Tuttavia con le domande aperte è difficile codificare i risultati e seguire, dunque, delle procedure standardizzate. Per altro spesso si possono costituire domande, che pur rimanendo sostanzialmente aperte, vincolano chi risponde a ciò che ci interessa. Ad esempio no si, quante volte N.Adoperando domande chiuse è facile, invece, la standardizzazione., non c'è rischio di risposte prive di significato e gli intervistati non devono sforzarsi di formulare dei discorsi. Però anche le domande chiuse hanno i loro difetti. Vine limitata la spontaneità e possono irritare chi le compila in quanto le alternative vengono cosiderate troppo rigide.Nei questionari si trovano a volte domande quantitative. Si tratta di domande chiuse che servono a misurare tratti mentali di chi risponde, come conoscenze, atteggiamenti e valori. Seguendo il principio di Likert è il soggetto stesso che è invitato a autovalutarsi scegliendo in una gradazione espressa con avverbi, aggettivi, locuzioni avverbiali o, più raramente, in cifre. Ad esempio:E' SODDISFATTO DEL RAPPORTO CON I COLLEGHI?MOLTISSIMO MOLTO ABBASTANZA POCO PER NIENTE
COME SI COSTITUISCONO I QUESTIONARI?
Una domanda di questionario è ben formulate se è chiara e non tendenziosa. Le domande per essere chiare devono avere alcune caratteristiche:
1) BREVITA': tra due domande egualmente comprensibili in linea di massima è preferibile la più breve.
2) COMPRNSIBILITA': la comprensibilità riguarda più che altro la forma linguistica delle domande. La costruzione dovrebbe essere il più possibile semplice e lineare. I termini non dovrebbero dare adito a equivoci e dovrebbero essere noti a chi rispone. Le parole vaghe e ambigue, soggette a più interpretazioni vanno il più possibile eliminate.
3) UNIVOCITA': è più facile di quanto si possa credere cadere nell'errore di elaborare domande che difettano di univocità. Per elaborare enunciati univoci occorre imporsi di presentare un'idea alla volta. Se abbiamo in mente una domanda più elaborata, è meglio dividerla in più parti. Vanno evitate le domande doppie, che fanno riferimento a due questioni contemporaneamente.
4) CONCRETEZZA: la concretezza è importante in quanto è più facile intendersi se si fa riferimento a situazioni concrete, anziché parlare di concetti astratti.
Non basta che le domande siano chiare. Devono possedere anche il requisito della neutralità. Vanno evitate domande tendenziose, che suggeriscono qual è il modo di vedere più giusto o meno.La formulazione di domande chiuse richiede un lavoro particolare per elaborare le alternative tra le quali scegliere. Il ricercatore si sforza di prendere in considerazione tutte le risposte possibili, e a questo fine bisogna fare un lavoro preliminare chiamato “analisi delle dimensioni della risposta” e che consiste proprio nel ricostruire il ventaglio delle risposte che gli interpellati potrebbero dare. È un lavoro che si può fare con:
Procedura razionale: si cerca di individuare le risposte possibili per via di ragionamento;
Procedura empirica: ad un campione di persone viene sottoposta la stessa domanda in forma aperta; si analizzano poi i contenuti delle risposte con l’intento di individuare le direttive principali che vi figurano; è più mirata;
Procedura mista: prima si fa un’analisi razionale, poi si passa allo studio empirico su un campione; il doppio lavoro assicura una copertura maggiore del ventaglio di possibili risposte.
Una volta formulate le domande bisogna stabilire quali mettere prima e quali dopo: vanno seguiti un ordine logico e un ordine psicologico.L’ordine logico è inteso nel senso che il questionario deve essere costruito razionalmente, per esempio secondo il criterio cronologico; a seconda dell’argomento trattato, però, sono possibili altri criteri. In ogni caso si deve intravedere una struttura coerente.Per stabilire l’ordine psicologico si tiene conto di vari aspetti, sia cognitivi, sia emotivi. In genere si mettono prima le domande più facili e interessanti.Sul piano emotivo contano le domande delicate che possono imbarazzare o far nascere il sospetto che il questionario abbia secondi fini; in genere queste domande vengono poste alla fine.Un criterio a volte seguito è la tecnica a imbuto: si mettono prima le domande generali e aperte, e poi le domande specifiche e chiuse.
COME SI SOMMINISTRANO I QUESTIONARI

La somministrazione può avvenire a casa delle persona oppure presso l’ente di ricerca, o in una sede apposita. È sempre preferibile che l’incaricato non intervenga, e non interferisca facendo sentire la propria influenza.È diffuso il sistema di inviare i questionari per posta, ma con i questionari postali c’è una bassa percentuale di risposta, in particolare di anziani e malati.