mercoledì 6 giugno 2018


UNA CURIOSA RICERCA SUI MESSAGGI OCCULTI NELLE FIABE


Premessa: 

I messaggi occulti nelle fiabe per bambini sono un tema importante perché questi racconti ci hanno accompagnato nella nostra infanzia e mai ci saremmo aspettati che contenessero dei messaggi subliminali.  Questo argomento  ci coinvolge personalmente perché le fiabe ci sono sempre piaciute e venire a conoscenza di certi aspetti negativi  all'interno  di narrazioni destinate ad un pubblico infantile , non ci ha lasciati del tutto indifferenti .
La fiaba è una narrazione originaria della tradizione popolare, caratterizzata da racconti medio-brevi e da avvenimenti e personaggi fantastici (fate, orchi,giganti…) coinvolti in storie con a volte un sottinteso intento formativo o di crescita morale. 


Dati:

All' interno di esse talvolta però è presente il  messaggio subliminale, ovvero un termine mutuato dal linguaggio della pubblicità che in psicologia si riferisce ad un'informazione che il cervello di una persona assimilerebbe a livello inconscio. Il messaggio è trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano un qualsiasi argomento che nasconde al suo interno - come in un codice cifrato - ulteriori frasi o immagini avulse dal contesto iniziale che rimarrebbero inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore. 
Tutta questa serie di messaggi che non ci rendiamo conto di percepire ma percepiamo, vengono poi elaborati (quindi rivissuti) a livello inconscio ed è questo meccanismo che i messaggi subliminali tentano di usare a loro favore, in modo da farci immagazzinare dei messaggi nel nostro cervello, senza che noi compiamo una scelta consapevole di ciò che reputiamo interessante o meno per noi 


Scopo educativo delle fiabe: 


L’ascolto di fiabe permette ai bambini di immergersi nell’immaginazione, di sperimentare meraviglia e di confrontarsi con le potenzialità dei personaggi e le innumerevoli possibilità della fantasia. Quando si racconta una fiaba si regala ai bambini un momento divertente che stimola la curiosità e che è anche un modo per sviluppare le emozioni. Si offre ai bambini la possibilità di conoscere gli stati emotivi dei vari personaggi identificando le proprie emozioni con quelle dei protagonisti dei racconti. 
Le fiabe, oltre a favorire lo sviluppo di fantasia, immaginazione e creatività, presentano al bambino i principali problemi umani  e grazie ai ruoli dei vari personaggi, rendono distinto e chiaro ciò che nella realtà può apparire confuso. 

L'argomento che andremo a sviluppare è la correlazione tra i messaggi occulti e le fiabe che li contengono. Lo scopo di un messaggio subliminale sarebbe, se inserito nei comunicati pubblicitari, di invogliare il consumatore ad acquistare uno specifico prodotto. Oppure, attraverso la scrittura e la grafica in genere ed anche attraverso il suono, potrebbe servire a propagandare pensieri e ideologie di qualsiasi natura, compresa la propaganda politica e/o elettorale.  
I messaggi subliminali sono stimoli che raggiungono il subconscio possono avere  effetti di parziale importanza  sulle emozioni ed il comportamento, ma è da sottolineare il fatto che ad oggi non è provata alcuna efficacia di questi messaggi nascosti nelle pubblicità. 

Riguardo all' argomento che affronteremo abbiamo deciso di prendere come esempio due fiabe che sono molto note ad ogni generazione: 

  • "Biancaneve e i sette nani " , 
  • "Alice nel Paese delle Meraviglie" 
  • "Winnie the Pooh"
In seguito andremo ad analizzarle una per volta per cercare di comprendere al meglio cosa si nasconde dietro una banale storia. 




BIANCANEVE E I SETTE NANI 


QUANDO: la prima edizione originale è stata scritta nel 1812 

AUTORI ORIGINARI DELLA FIABA: Fratelli Grimm 

TRAMA: la storia di "Biancaneve e i sette nani" a cui si fa generalmente riferimento è quella raccontata nella settima edizione delle fiabe dei fratelli Grimm del 1857. La storia racconta che in una giornata d'inverno una regina, mentre è intenta a cucire vicino a una finestra esprime il desiderio di avere una figlia con i capelli scuri come l'ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue; dopo qualche tempo la regina ha una bambina, alla quale dà il nome Biancaneve. Poco tempo dopo la regina, colpita da una grave malattia, muore prematuramente. Il re, per assicurare una figura materna alla figlia, decide di risposarsi. La seconda moglie del re è una donna bellissima e vanitosa che possiede uno specchio magico al quale chiede in continuazione chi fosse la più bella del regno, sentendosi continuamente rispondere che è lei. A un certo punto lo specchio le dice che Biancaneve è più bella di lei, allora la regina, arrabbiatissima e invidiosa della figliastra, incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e riportarle i polmoni e il fegato come prova della conclusione del suo compito. Il cacciatore, però, impietosito, non ha cuore di svolgere l'incarico, allora decide di lasciare la fanciulla nel bosco e di uccidere un cinghiale, portando poi alla regina gli organi di questo animale.
La regina, dopo aver ricevuto il fegato e i polmoni del cinghiale, li mangia, convinta che siano quelli della figliastra.
Biancaneve 
dopo aver vagato per un po' nel bosco, si imbatte in una piccola casa, nella quale abitano sette nani, che per guadagnarsi da vivere lavorano in una vicina miniera. La casa è vuota e Biancaneve, affamata e stanca, entra, si nutre e poi si addormenta. I nani, quando rientrano dal lavoro sono felici di ospitare Biancaneve, che in cambio li accudisce aiutandoli nelle faccende domestiche. La vita scorre tranquilla fino a quando la regina cattiva, grazie allo specchio fatato, scopre che la ragazza è viva e in salute.
Allora la regina 
travestita da venditrice di frutta si avvia verso la casa dei nani con l'obiettivo di far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata. Biancaneve, al primo morso della parte avvelenata, cade in uno stato di morte apparente da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a risvegliarla. 
Gli stessi nani, convinti che sia morta, la pongono in una bara di cristallo in mezzo alla foresta. Un giorno viene notata da un principe che passa di lì a cavallo. Il principe, colpito dalla bellezza della fanciulla, vorrebbe portarla nel suo castello per poterla ammirare e onorare per tutti i giorni della sua vita. Si accorge che è stata avvelenata e le toglie il pezzo di mela dalla bocca, così la ragazza si risveglia. Biancaneve s'innamora subito del principe e vengono organizzate le nozze, a cui viene invitata anche la matrigna di Biancaneve. 


I MESSAGGI OCCULTI..

I messaggi occulti in questa fiaba sono volti a rappresentare la dipendenza da droga: la cocaina . Infatti il nome della protagonista,
Biancaneve, è uno dei nomi utilizzati per chiamare la cocaina ed i nomi dei sette nani riportano agli effetti che essa causa, ad esempio: 


  • CUCCIOLO: in inglese Doopey (sfatto), rappresenta la prima sensazione provata con l'uso di cocaina; 
  • BRONTOLO: in inglese Grumpy (irritabile), è un personaggio irritabile, rappresenta il tipico sintomo dell'astinenza, ovvero l'irritabilità; 
  •  EOLO: in inglese Sneezy (che starnutisce), rappresenta l'effetto che ha la cocaina sull'apparato respiratorio; 
  •  GONGOLO: in inglese Happy (allegro), fa riferimento all'effetto di euforia causato dalla sostanza stupefacente; 
  • MAMMOLO in inglese Bashful (schivo), incarna il senso di disagio tipico di un cocainomane;
  • DOTTO: in inglese Doc (dottore), rappresenta il senso di onnipotenza  
  • PISOLO: in inglese Sleepy (assonnato), rappresenta la stanchezza e l'intorpidimento tipico dell'ultimo stadio del tossico dipendente da cocaina. 



ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE












Quando: Edizione originaria:1865 - Edizione italia:1872 


Autore :Lewis Carrol 

Trama:Sognando di seguire un coniglio bianco, Alice cade letteralmente in un mondo sotterraneo fatto di paradossi e assurdità. Nella sua caccia al coniglio le accadono le più improbabili disavventure. 

Segue il coniglio nella sua tana e, con suo enorme stupore, nota che le pareti sono arredate con tazze e scaffali e quadri e cartine geografiche appese con mollette da bucato; poco dopo però la tana si fa molto buia e, non vedendo una grande buca profonda, Alice vi ci cade dentro. Dopo un discorso immaginario con la sua gatta Dina, atterra su un mucchio di ramoscelli e foglie secche. Davanti a lei, si presenta un lungo passaggio che conduce in una stanza costituita da un corridoio lungo e basso e da una serie di lampadari che pendono dal soffitto. Qui, vi sono una moltitudine di porte che la bimba tenta invano di aprire. Quando, però, nota una porticina, i suoi occhi scorgono un magnifico giardino e vorrebbe, perciò, attraversarlo a tutti i costi, ma i suoi sforzi per entrare risultano inutili perché è troppo grande per poterlo oltrepassare. Decisa a non darsi per vinta così facilmente, vede su un tavolino di vetro a tre gambe, apparso poco prima, una chiavetta color oro brillante e una bottiglietta con la scritta "Bevimi". Infatti il contenuto la fa rimpicciolire, ma giunta alla porta, si rende conto d'aver lasciato la chiave sul tavolo. Assaggiato un pasticcino comparso dal nulla con su scritto "Mangiami" diventa enorme. Ora può prendere la chiave ma di nuovo non passa dalla porta. Affranta, scoppia in lacrime, che allagano la stanza. In quel momento compare, tutto trafelato, il coniglio bianco, con un ventaglio ed un paio di guanti bianchi di capretto e che continua ad esclamare: "O, povere le mie orecchie, i miei baffi e le mie zampette, la duchessa mi condannerà a morte, se la farò attendere ulteriormente". Alice era talmente disperata che, non appena vide il coniglio passargli avanti, gli rivolse la parola, di tutta risposta, lasciò cascar guanti e ventaglio, e corse via nell'oscurità. Allora, siccome faceva un gran caldo, prese il ventaglio, e cominciò a sventolarlo e, incredibilmente, ritornò di nuovo piccola. Scomparso il tavolo e la porticina che conduceva al giardino, si trova in compagnia d'un topo e altri animali (parrocchetto, dodo, aquilotto). Il topo abbozza una storia ma poi scatta la "corsa confusa", tutti gli animali corrono in circolo, chi inizia dopo, chi smette prima. Alla fine della corsa, però, tutti sono asciutti. 
Allontanatasi da questa compagnia, Alice ritrova il coniglio bianco e la sua casetta. Entrata in casa per cercare guanti e ventaglio del coniglio, mangia di nuovo, diventando ancora una volta enorme, tanto che le braccia le escono dalle finestre. Il coniglio, allarmato, chiama a raccolta Bill la lucertola che prova a passare attraverso il camino, ma Alice lo scaccia con un calcio. Fallita la spedizione di Bill, il coniglio tira sassi ad Alice che però diventano pasticcini. Mangiatone uno, ridiventa piccolissima e fugge dalla casa. Scansato il pericolo del cucciolo gigante, intrattiene una conversazione alquanto strana con un Bruco, tranquillamente appollaiato sul cappello di un fungo che fuma il narghilè. È al suo cospetto che Alice recita "Sei vecchio, Papà Guglielmo". Dopo aver compreso le ragioni della bambina, ed essersi allontanato, strisciando sull'erba, il Bruco le rivela che le due parti del fungo la possono far crescere e rimpicciolire a suo piacimento. 

Al primo tentativo, Alice si ritrova con un collo lunghissimo, che fa sì che un piccione la scambi per un serpente. Ritrovate le giuste proporzioni, Alice si rimette in moto. Nel bosco giunge alla casa della duchessa. Assiste allo scambio d'inviti dei due messi (un pesce e un ranocchio) col quale la regina di cuori invita la duchessa a una partita di croquet. La casa della duchessa è molto strana: lei sta infastidita a cullare un bambino che urla e starnutisce per l'aria satura di pepe, mentre la cuoca che rimesta la zuppa, di tanto in tanto, lancia stoviglie e pentole per ogni dove. La duchessa lascia però presto Alice per andare a prepararsi alla partita, donandole il bimbo in fasce che si trasforma in porcellino e corre via nel bosco. Alice giunge alla casa della Lepre Marzolina, che sta prendendo il tè insieme al Cappellaio Matto


Questi due personaggi, in compagnia del ghiro, prendono il tè cambiando continuamente posto, spostandosi di tazza in tazza. Alice viene così a sapere che l'orologio del cappellaio segna sempre il giorno, ma non l'ora, e le viene sottoposto un indovinello: "perché uno scrittoio è come un corvo?". 
Dopo, Alice trova la strada per il castello della regina, dove vede i soldati con il corpo fatto da carte da ramino di picche che dipingono di rosso le rose che per sbaglio sono state piantate bianche. In quel momento arriva il corteo della regina: ci sono le picche (in inglese "spades", spade o anche vanghe, quindi sono i giardinieri), quadri (in inglese "diamonds", i cortigiani), fiori (in inglese "clubs" ma anche bastoni, quindi le guardie), cuori (in inglese "hearts") che rappresentano i principi di sangue reale.Alice cerca di controllare il suo fenicottero per iniziare la partita a croquet. 

La Regina, subito aggressiva (rappresenta la Furia), invita Alice a giocare a croquet, ma il campo è pieno di buche, si usano le carte come porte, istrici come palle e fenicotteri come mazze. Il gioco è subito una gran confusione di giocatori che urlano e giocano all'unisono. Spesso le porte (le carte) devono assentarsi per decapitare chiunque capiti a tiro alla regina che ne sentenzia la morte. Riappare la duchessa, momentaneamente uscita dalla prigione in cui la regina l'aveva destinata, e presenta ad Alice il grifone, che con fare autoritario le fa conoscere la "finta tartaruga". La finta tartaruga serve a fare il finto brodo di tartaruga (un surrogato del vero brodo di tartaruga che si fa con la carne di vitello). Lei racconterà ad Alice di come studiava sul fondo del mare e mostra in coppia col grifone, la quadriglia delle aragoste. 
Alice è costretta a lasciarla perché nel frattempo è stato istituito il processo nel quale si giudicherà il fante di cuori, accusato d'aver rubato le tartine pepate. Al processo, annunciato dal coniglio bianco che ora è vestito da araldo, sono presenti i giurati (varie specie di animali), i testimoni (il cappellaio matto, la cuoca della duchessa e la stessa Alice). Il ritrovamento di una lettera senza firma con una poesia senza senso, convince tutti che il vero colpevole sia il fante di cuori. "Sentenza prima, verdetto poi" declama la regina, ma Alice (che ha iniziato a diventare sempre più grande) dissente e quando si alza per testimoniare, la sua gonna rovescia il tavolo della giuria facendo cadere tutti i giurati. Dopo poco è diventata così grande che non si preoccupa più di re e regine, ritrovando la giusta misura della realtà: "non siete altro che un mazzo di carte"... Il sogno finisce con Alice che si risveglia tra le braccia della sorella e quindi va a casa per l'ora del tè. 


I MESSAGGI OCCULTI

In questa fiaba sono presenti riferimenti molto espliciti ai vari effetti delle varie droghe sull'organismo. Ogni effetto viene mostrato attraverso un personaggio differente, ognuno dei quali compie delle azioni che riportano agli effetti della sostanza.  

Cocaina: Da una sensazione di estrema sicurezza e di potenza, ma che dopo un po' svanisce lasciando un forte senso di impotenza e fragilità. 


LSD: la si assume allo scopo di aprire la mente,ma in seguito porta ad avere allucinazioni molto pesanti che fanno perdere il lume della ragione,portando anche ad atti folli. L'LSD dopo la terza dose assunta porta alla paura di addormentarsi e crea dei vuoti di memoria non indifferenti.    
MDMA:In genere gli effetti della sostanza si instaurano entro 30-60 minuti dall'assunzione, persiste, in genere, per 3,5 ore.Gli effetti psicoattivi a breve termine desiderati includono: 
Euforia, senso di generale benessere, senso di felicità diffusa 
  • Aumento dell'empatia, senso di vicinanza e legame emotivo con cose e                persone, aumento della socialità e dell'emotività .Alterazione della percezione dello scorrere del tempo; Leggere allucinazioni (specie a dosi elevate)

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  •   WINNIE THE POOH

QUANDO : 14 Ottobre 1926, Edizione Italiana: 15 Marzo 19

AUTORE : A. A. Milne 

TRAMA: Winnie The Pooh è un orsacchiotto protagonista della letteratura per ragazzi , l' orso è nato nel Bosco dei Cento Acri e si occupa principalmente di scrivere poesie e si diletta a  mangiare miele. Il suo nome deriva da quello dell' orsetto di peluche che apparteneva al figlio dell' autore .
I messaggi subliminali presenti non riguardano la droga ma bensì stati psicologici e psicofisici rappresentati dai comportamenti che hanno i personaggi.

  • I MESSAGGI OCCULTI DEI PERSONAGGI

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    Winnie the Pooh: incapacità di concentrazione, aggravata da forme ossessive come il continuo far di conto e l’insaziabile voglia di miele; quest’ultima, unita alla bassa autostima, potrebbe avere come risultante psicologico la bulimia. La cura più comune in questo caso sarebbero psicofarmaci stimolanti come succede a un bambino su  quattro con problemi di concentrazione nelle elementari del Nord-America.






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Christopher Robin: schizofrenia e malfunzionamento nella percezione della realtà, che porta il bambino ad avere allucinazioni in cui immagina che i suoi giocattoli siano vivi e gli parlano; non ha nessuno al mondo che lo guidi e sembra travagliato da insicurezze di genere sessuale che difficilmente potrà risolvere se continua a passare le sue giornate perdendosi nell’organizzare in un improbabile esercito locale i suoi illusori amici animali.








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Pimpi: disturbo d’ansia generalizzato. Una condizione mentale in cui ogni cosa è fonte di stress; il maialino diventa eccessivamente nervoso diverse volte e questo è evidente nel modo in cui le orecchie sottilmente si contraggono. Ecco allora che servirebbero sedativi per risparmiare all’ansioso ed apprensivo Pimpi i traumi del fallimento ogni volta che cerca di catturare gli “efelanti” animali multicolori sognati da Pooh



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Tappo: disturbo ossessivo-compulsivo. Un disturbo d’ansia in cui la persona soffre di pensieri ossessivi e tendenze compulsive; questi possono essere rintracciati nel coniglietto con azioni incontrollabili come la pulizia a livello estremo e la mania per l’ordine. È molto pratico e preciso e si arrabbia sempre quando le cose non vanno come secondo i suoi piani









Ih-Oh: depressione. Stato mentale caratterizzato da un sentimento sconsolato e cupo e mancanza di attività; senza tante spiegazioni, il disturbo è più che evidente nell’asinello, che risulta essere il caso clinico più palese tra tutti gli altri.





    Roo e Kanga: asocialità per il figlio e “Sindrome della Leonessa” per la madre; la “Sinrdome della Leonessa” è distorsione della percezione delle cose e degli avvenimenti che circondano una mamma e la fanno diventare ossessivamente gelosa, portando a vivere il rapporto con la prole in modo estremamente possessivo e protettivo, anche a costo della vita. Tutto ciò si riflette nel piccolo Roo, che rischia di diventare un adolescente asociale allevato dall’attentissima ma trasandata Kanga, mentre il suo unico modello maschile è rappresentato dallo spericolato ed incosciente Tigro.










    Tigro: ADHD, ovvero sindrome da deficit di attenzione ed iperattività. Il tigrotto è chiaramente affetto da un disturbo eterogeneo e complesso del comportamento, caratterizzato da inattenzione, impulsività, iperattività motoria che rende difficoltoso il normale sviluppo, integrazione ed adattamento sociale.  








    Uffa: disturbo narcisistico di personalità. Il gufo è eccessivamente preoccupato di se stesso e dei suoi parenti ed antenati; crede di essere l’animale più saggio ed intelligente, nonostante appaia, a tratti, logorroico e dislessico.
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    Conclusione:

    Dopo aver sviluppato questo tema siamo giunti alla conclusione che, secondo la nostra opinione, è giusto che le fiabe vengano lette e viste dai bambini. Nonostante ciò bisogna però tenere conto e ricordarsi che esse contengono numerosi messaggi occulti, come abbiamo illustrato precedentemente.