lunedì 18 febbraio 2019

L'EVOLVERSI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA




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‘’Il bambino è un corpo che cresce e un’anima che si svolge’’-Maria Montessori


PREMESSA 


La mia prima esperienza pseudo lavorativa si è tenuta dal ventuno gennaio al primo febbraio 2019 presso l'Istituto S. Maria degli Angeli. Questo è suddiviso in scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.  
Inizialmente credevo di essere destinata a lavorare nella scuola elementare, con mia grande sorpresa invece mi hanno assegnata a una classe mista della scuola dell'infanzia. 
Non mi sono occupata di uno o più bambini nello specifico, il mio compito era quello di affiancare le insegnanti e organizzare autonomamente determinate attività da loro assegnatemi, ovviamente in seguito a qualche dritta. 
Questo soprattutto perché all'interno della classe, composta da ventotto bambini, ce n’erano solo due di origine cinese che faticavano a parlare italiano di cui si occupavano personalmente le maestre. Anzi mio arrivo gli ha permesso di dedicargli più tempo. 


DATI 


Il MIUR parla della scuola dell’infanzia in questi termini: ''la scuola dell’infanzia, nel rispetto del ruolo educativo dei genitori, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con la scuola primaria (articolo 2, legge 53 del 28 marzo 2003). ''

L’anno scorso l’asilo pubblico compiva cinquant’anni, infatti nel 1968 veniva promulgata la legge n.444, il cui primo articolo recita: ‘’la scuola materna statale, che accoglie i bambini nell'età prescolastica da tre a sei anni, è disciplinata dalle norme delle presente legge.  Detta scuola si propone fini di educazione, di sviluppo della personalità infantile, di assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola dell'obbligo, integrando l'opera della famiglia. L'iscrizione è facoltativa; la frequenza gratuita’. 

SVILUPPO 

La sua storia tuttavia ha inizio molto prima: 
  • Nel 1829 (legge Ferrante Aporti) l’asilo era a pagamento per i figli di famiglia benestante, dopo due anni diventa gratuito per i poveri dai tre ai sei anni con un compito di prescolarizzazione e una forte impronta religiosa. 
  • Con la riforma Casati del 1859 (considerata la prima legge del Regno d’Italia in materia di scuola) il concetto di prescolarizzazione viene a meno e con lui anche la scuola dell’infanzia. Avremo una suddivisione della scuola elementare in due bienni, il primo dei quali obbligatorio. 
  • Nel 1877 viene emanata la legge Coppino  con l’unico scopo di diminuire il tasso di analfabetismo (introduceva inoltre sanzioni per chi lo disattendeva già previste dalla legge precedente), rendendo la scuola addirittura laica.

Il primo asilo è detto ‘’asilo Aporti,poiché il metodo educativo utilizzato seguiva il pensiero di Ferrante Aporti, un pedagogista, presbitero e politico italiano, nonché pioniere della scuola dell’infanzia italiana.  
Egli era dell’idea che l’asilo dovesse accogliere e preservare i figli dei lavoratori dai pericoli della strada, aiutare le famiglie a sostenerli tramite il refettorio e come abbiamo già anticipato educare i bambini a uno sviluppo religioso, morale e intellettuale. 



Risultati immagini per kinder gartenSuccessivamente abbiamo l’istituzione del Kinder Garten, ‘’il giardino dei bambini’’,idealizzato da Friedrich Frobel. Per i più piccoli Fröbel ideò i doni, oggetti di legno offerti, in tempi diversi, al bambino, per indurlo alla scoperta della realtà e di se stesso: una palla, una sfera, un cubo, un cilindro. Per ogni dono Fröbel indicava l'uso che se ne poteva fare per stimolare tutte le potenzialità del bambino: osservazione, esercizio tattile, separazione e ricostruzione. I suoi giardini d'infanzia hanno modificato l'idea dell'educazione del bambino nella prima infanzia (le sorelle Agazzi e Maria Montessori si rifaranno a lui).  




Egli non concepiva l’asilo come opere di beneficenza a carattere assistenziale ma strutture educative che danno grande importanza al gioco e al linguaggio, associate ad altre attività come il disegno, la lavorazione della terra oppure di stampo domestico.  






Rosa e Carolina Agazzi, due pedagogiste italiane, ispirandosi a Frobel, criticano la precocità dell'educazione poiché intendono formare bambini e non scolari. Il bambino deve crescere in un ambiente familiare che stimoli la sua creatività e deve avere un continuo dialogo con l'adulto. L'educatrice deve richiamare il ruolo della madre. 
L'attività del bambino è il punto centrale del processo educativo. L'ambiente in cui si sviluppa l'attività del bambino deve essere semplice e composto di materiali che fanno parte della sua quotidianità. 
Si privilegiano le attività individuali libere a quelle collettive sebbene sorvegliate dall'educatore. Il bambino deve essere libero di fare da sé pur rispettando l'ordine delle cose ed essere capace di collaborare con gli altri seguendo il metodo del mutuo insegnamento: il bambino più esperto e consapevole fornisce informazioni ed indicazioni ad un proprio compagno meno preparato.   


                                                                                                                                                                                                                      
Nel 1907 con Maria Montessori il concetto di asilo si evolve dando molta importanza all’aspetto simbolico, lasciando quindi che i bambini siano liberi di svolgere delle attività liberamente e facendo sì che i materiali a loro destinati siano calibrati con una graduale progressione dei fanciulli. Partendo dalla rieducazione dei bambini con problemi psichici lei riuscirà a elaborare un metodo educativo adatto a tutti utilizzato ancora oggi in tutto il mondo,tramite la valorizzazione del rapporto tra sviluppo motorio e sviluppo psichico.   







Le sorelle Agazzi insieme alla Montessori metteranno le radici per la nascita dell’attivismo pedagogico in Italia.  



CONCLUSIONE  


Ritengo che innanzitutto la scuola dell’infanzia sia fondamentale per la formazione di un bambino dedito alla scoperta e al gioco. Tuttavia credo che questa debba avere anche un ruolo di prescolarizzazione, andando a dare ai bambini le nozioni base per iniziare un vero e proprio percorso scolastico; alla stregua della scuola in cui ho lavorato per due settimane.